Artena, arrestato al centro storico e rimesso in libertà

Mandalo ai tuoi amici


Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)


 

Mercoledì un uomo è stato arrestato ad Artena per maltrattamenti ed è stato rimesso in libertà in attesa del processo

artena torre acqua centro storico

Carabinieri e Vigili del fuoco sono intervenuti di nuovo al centro storico di Artena. Stavolta non si è trattato di un incendio ma di maltrattamenti e altre ipotesi di reato che hanno portato a un arresto. Lo stesso arresto, stamattina, non è stato convalidato dal giudice, che ha ritenuto non sussistente il requisito della flagranza di reato. Il processo di merito dovrà tenersi in futuro.

Il fatto è avvenuto due giorni fa, cioè mercoledì in tarda serata – non ieri come riportato da altri giornali online. I militari dell’Arma diretti dal capitano Vittorio De Lisa sono arrivati in piazza della Vittoria rispondendo a una richiesta di soccorso. Poi, a piedi, sono saliti tra i vicoli.

Secondo quanto avrebbe riferito la donna, che è ricorsa alle cure del pronto soccorso riportando un “trauma cranico non commotivo”, l’uomo l’avrebbe percossa e minacciata di morte con una pistola, di cui poi si è disfatto gettandola in un dirupo. Ma quell’arma non è stata trovata nemmeno con l’intervento dei Vigili del fuoco.

Alla fine l’artenese, con diversi precedenti di vario tipo, è stato arrestato. Secondo quanto riporta un comunicato della Compagnia di Colleferro, diramato in mattinata, le ipotesi di reato sono: maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e porto abusivo di armi.

Lo stesso comunicato afferma: “Nel maggio 2021, la Procura della Repubblica di Velletri, per analoghi episodi, aveva già richiesto per l’uomo una duplice ordinanza, di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa. Provvedimenti che l’indagato, poco dopo, ha disatteso per cui il Tribunale di Velletri aveva disposto per lui la custodia cautelare in carcere e successivamente gli arresti domiciliari presso l’abitazione di un congiunto dell’uomo”.

Stamattina l’uomo è stato portato davanti al giudice del Tribunale di Velletri. La Procura nell’occasione ha chiesto che l’indagato fosse messo ai domiciliari o, in alternativa, in custodia cautelare in carcere. All’esito di una lunga camera di consiglio, il giudice non ha convalidato l’arresto. Il motivo è che non ha rilevato la presenza della flagranza, o della quasi-flagranza, che consente l’arresto. In attesa del processo di merito per le ipotesi di reato contestate, la richiesta di custodia cautelare è stata respinta.

Metti "Mi piace" per rimanere aggiornato

Non perderti nemmeno una notizia Seguici su Google News

WhatsApp Contatta La Tribuna